5 anni per ridurre i tempi della Giustizia. intanto gli indennizzi della Legge “Pinto”, reali, concreti e doverosi a fronte delle lungaggini delle procedure giudiziarie, con tempi più rapidi nel 2022 per incassare gli indennizzi!!!
I dati e i numeri confermano che la Legge “Pinto” funziona ed è pienamente operativa per tutte le procedure giudiziarie (civili, penali, amministrative e procedure fallimentari), pur con alcuni limiti. Miglioramenti nel 2022 delle procedure e dei tempi.
1. Tutte le procedure giudiziarie DEVONO avere “una ragionevole durata”!
Eppure tale diritto è gravemente e quasi sempre disatteso in Italia!
- Diritto di rilevanza costituzionale, previsto dall’articolo 111 della nostra Costituzione del 1948.
- Diritto espressamente contemplato dall’articolo 6 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) del 1953.
- La prova provata che tale diritto è completamente disatteso nel nostro Paese: l’Italia ha subito 1.202 condanne dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomoper durata irragionevole dei processi, record in negativo tra tutti i 47 Paesi sotto la giurisdizione della Corte!
- Basta pensare che al secondo posto tra i paesi di più “lenta giustizia” figura la Turchia con 608 condanne, al terzo la Francia con 284, e soltanto a seguire la Germania (102), la Gran Bretagna (30) e la Spagna (solamente 16).
2. I dati e i numeri di sintesi dell’operatività reale e concreta della Legge “Pinto”.
- Pagati dallo Stato agli aventi diritto 574 milioni di euro di indennizzi dal 2015 a 2020.
- Detti 574 milioni di euro pagati a 95.412 cittadini o imprese italiane.
- 14.429 domande di indennizzo presentate nel 2020.
- 11.867 decreti di indennizzo pronunciati dalle competenti Corti di Appello nel 2020.
- 105 milioni e 768 mila euro di indennizzi liquidati nel 2020.
- Nel 2022 effetti positivi sui tempi della Legge “Pinto” per le due ragioni di cui ai prossimi nn. 3 e 4.
3. Dall’inizio del 2022 8.171 unità in più per migliorare il funzionamento e i tempi della Giustizia, con effetti positivi anche sui tempi della Legge “Pinto”.
3.1 Dopo anni di modifiche solo normative, grazie ai vincoli pretesi dal PNRR e alla fattiva operosità del Governo Draghi, con particolare riferimento ai Ministri Cartabia e Brunetta, dei 22.500 nuovi ingressi di personale nella pubblica amministrazione, approvati nei mesi scorsi, ben 20.000 sono destinati alla Giustizia, dei quali 8.171 nel 2022 saranno incardinati presso i diversi Tribunali e Corti di Appello, quali addetti “all’Ufficio del Processo”, essendosi concluse le procedure di reclutamento.
3.2 In particolare: all’esito delle eseguite procedure concorsuali, sono risultati idonei 9.915 candidati, a fronte dei 65.510 convocati alle selezioni e dei 33.399 presenti alle relative prove selettive.
3.3 Sull’argomento il recente articolo in data 20 dicembre 2021 di Laura Biarella, in in Altalex” web.
4. Nel 2022 a regime le nuove disposizioni sulla presentazione telematica dei modelli di pagamento degli indennizzi per semplificare ed accelerare i relativi tempi.
Sull’argomento richiamo e rinvio all’articolo, in data 5 gennaio 2022, di Annamaria Villafrate, in “Studio Castaldi – il diritto quotidiano” web.
5. Legge “Pinto”: quanto costa allo Stato l’irragionevole durata del processo?
Titolo dell’ottimo ed approfondito articolo di Federico Radi, in data 9 dicembre 2021, in
“filodiritto” web, al quale rimando, ivi comprese le diverse Fonti ufficiali riportate in calce.
6. Precedenti testi pubblicati sulla Legge “Pinto”, nel Blog di Carla Lunedei.
- Articolo “574 milioni di euro di indennizzi pagati dallo Stato negli ultimi 5 anni, in base alla Legge Pinto”.
- Articolo “Aumentano le domande di indennizzo in base alla Legge Pinto”.
- Articolo “Termini da rispettare per gli indennizzi della Legge Pinto”.
- Articolo “La Cassazione ha dichiarato non applicabili alle procedure fallimentari le riduzioni degli indennizzi del 20% o 40% di cui a un comma della Legge Pinto”.